Etica, trasparenza e integrità nella formazione ssuperiore nell’era della trasformazione
digitale

Scadenza per l’invio degli abstract (11 aprile) Scadenza per l’invio degli articoli (29 settembre)

La rapida digitalizzazione dell’istruzione superiore ha introdotto profonde trasformazioni nell’insegnamento, nell’apprendimento, nella ricerca e nella governance istituzionale. Se da un lato le tecnologie digitali offrono opportunità senza precedenti in termini di accessibilità e innovazione, dall’altro sollevano preoccupazioni critiche in materia di trasparenza, integrità accademica, equità e responsabilità.

Inoltre, la sfida principale di qualsiasi tipologia di ambiente digitale è legata alla “trasformazione digitale” che le nuove riforme devono tener conto tramite un approccio olistico piuttosto che come la creazione di nuove soluzioni digitali, che risulta essere solo una parte di questa nuova “trasformazione” (governance dei dati, qualità by design, reingegnerizzazione dei processi, partecipazione attiva di tutti gli attori, ecc.).

La crescente dipendenza dall’intelligenza artificiale (IA), dalle valutazioni online e dal processo decisionale basato sui dati presenta sfide fondamentali legate alla protezione dei diritti degli studenti e dei docenti, alla privacy, alla prevenzione del plagio e alle nuove forme di discriminazione e disuguaglianza nell’accesso all’istruzione. A livello istituzionale, le università devono affrontare le questioni della governance digitale e della responsabilità legale nell’adozione di nuove tecnologie e nella regolamentazione delle pratiche di apprendimento e valutazione digitale.

Questo invito a presentare contributi invita a presentare contributi originali che esplorino le dimensioni legali, etiche e socio-politiche dell’istruzione superiore nell’era digitale. Accogliamo con particolare favore studi che esaminino:

• Il diritto all’istruzione e l’accesso equo all’istruzione superiore nell’era digitale
• Trasparenza e responsabilità nella governance universitaria digitale
• Aspetti e strumenti di garanzia della qualità
• Intelligenza artificiale, valutazioni online e nuove sfide per l’integrità accademica
• Privacy e protezione dei dati per studenti e docenti
• Legge antidiscriminazione e divario digitale: l’impatto della digitalizzazione sull’uguaglianza di genere e l’inclusione delle minoranze
• Prospettive storiche e politiche sulla trasparenza e la governance nell’istruzione superiore
• Il ruolo del diritto dell’Unione Europea nella regolamentazione dell’istruzione digitale
• L’impatto della digitalizzazione sui diritti del lavoro accademico e sulle condizioni di lavoro dei docenti

Accogliamo contributi da una prospettiva multidisciplinare, in particolare nei campi del diritto, della pedagogia, della storia, della sociologia e della filosofia dell’educazione.

Regole per Abstract:

Un abstract in italiano e in inglese (max 1.500 battute).
Sei parole chiave in italiano e in inglese.

Una breve biografia dell’autore, comprensiva di:
Nome e cognome.
Interessi di ricerca (non i titoli delle pubblicazioni).
Eventuale Università o istituzione di appartenenza, con il ruolo ricoperto

Scadenza per l’invio degli abstract (11 aprile)
Scadenza per l’invio degli articoli (29 settembre)

Il testo deve essere inviato alla Redazione esclusivamente in formato Word (doc o docx), all’indirizzo e-mail: redazione@rivistauniversitas.it.

Clicca sui bottoni sottostanti per scaricare i pdf delle norme editoriali e del codice etico:

Norme editoriali
Codice etico

Norme editoriali – Rivista “Universitas”

L’autore, inviando un proprio testo a “Universitas”, accetta implicitamente le seguenti clausole:

• La pubblicazione è a titolo gratuito.
• Il testo deve essere inviato alla Redazione esclusivamente in formato Word (doc o docx), all’indirizzo e-mail: redazione@rivistauniversitas.it.
• I testi non verranno restituiti.
• L’autore, il cui contributo venga accettato, aderisce al Codice etico della rivista.

Peer Review

La rivista adotta un sistema di doppio referaggio anonimo (double-blind peer review), in cui l’identità sia degli autori che dei revisori è mantenuta riservata. Tutti i contributi inviati alla redazione sono inizialmente sottoposti a una valutazione preliminare interna, volta a verificare la coerenza con i requisiti scientifici minimi richiesti per la pubblicazione. In questa fase, la redazione può richiedere all’autore eventuali integrazioni o modifiche al testo. I saggi che superano questa prima verifica accedono alla valutazione anonima (double blind peer review) da parte di referee esterni, selezionati per competenza nella materia trattata. È auspicabile che l’autore prenda in seria considerazione le osservazioni formulate dai revisori durante il processo di referaggio. La decisione finale di pubblicazione è di esclusiva competenza della Direzione scientifica della rivista.

Formato dei contributi:

• I saggi, comprensivi di note e riferimenti bibliografici, non devono superare le 55.000 battute (spazi inclusi).
• Le recensioni non devono superare le 15.000 battute.
• Qualora il contributo lo giustifichi per rilevanza scientifica o originalità, la Redazione si riserva la facoltà di derogare ai limiti sopra indicati.

Norme di impaginazione:

• Capoversi rientrati.
• Carattere Times New Roman.
   Corpo 12 per il testo.
   Corpo 10 per le note.
• Interlinea:
   1,5 nel testo.
   1 nelle note.

Ogni saggio deve essere accompagnato da:

• Un abstract in italiano e in inglese (max 1.500 battute).
• Sei parole chiave in italiano e in inglese.
• Una breve biografia dell’autore, comprensiva di:
  Nome e cognome.
  Interessi di ricerca (non i titoli delle pubblicazioni).
  Eventuale Università o istituzione di appartenenza, con il ruolo ricoperto.

Recensioni:

Nel titolo delle recensioni devono essere indicati:

• Nome e cognome dell’autore o curatore.
• Titolo completo del volume.
• Numero complessivo delle pagine.

Testo e citazioni:

I saggi possono essere divisi in paragrafi ed eventualmente in sottoparagrafi e sotto-sottoparagrafi, i cui titoli devono essere sempre numerati e puntati, in corsivo, carattere Times New Roman, in corpo 12, inter- linea 1,5, senza capoversi rientrati.

Esempi:
I. 1. Introduzione
II. 1.2. Le relazioni economiche prima della guerra
III. 1.2.3. Ulteriori notizie sulle missioni diplomatiche

Nomi e cognomi devono essere scritti al completo almeno la prima volta e senza abbreviazioni (Mario Rossi, Giorgia Bianchi ecc.), nel testo e in nota; eventuali abbreviazioni (M. Rossi, G. Bianchi ecc.) o solo il cognome (Rossi, Bianchi ecc.).

I nomi di partiti e movimenti politici, nazioni, Stati, regni, istituzioni ed enti vari vanno in maiuscolo, nel testo e in nota, e devono essere scritti per esteso almeno la prima volta: Partito Socialista Italiano, Unione Italiana del Lavoro, Archivio Centrale dello Stato, Regno delle Due Sicilie, Gran Bretagna, Unione Europea ecc.

Devono essere in corsivo i titoli di libri, opuscoli, articoli, saggi, canzoni, poesie, interventi a convegni, opere d’arte. In tondo, tra “ ”, le testate di riviste, periodici, quotidiani.

Esempi:
a) Storia dell’Istruzione italiana dal 1900 al 2000.
b) “Cimea, Universitas. Politica, Economia, Giuridica”.
c) Aldo Moro era considerato il “riferimento” politico e strategico della Democrazia Cristiana.
d) Per molti cittadini, la distinzione tra legalità e legittimità risultava poco chiara e spesso confusa.

Nel testo, le citazioni inferiori alle 3 righe vanno tra « ». Quelle di o superiori alle 3 righe non vanno racchiuse da segni particolari, ma devono essere battute in corpo 10, allineate rispetto al testo e distanziate di una riga bianca, in corpo 12 al di sopra e al di sotto, e devono avere il capoverso rientrato. In nota, invece, tutte le citazioni, anche di o superiori alle 4 righe, vanno tra « ».

Ulteriori citazioni all’interno delle « » devono essere fra “ ” e mai tra ‘ ’ e simili. Ciò vale sia per il testo sia per le note. Ad es.: «Cavour, rivolgendosi a Vittorio Emanuele II dopo l’unificazione, affermò: “L’Italia è fatta, ora dobbiamo fare gli italiani.”». Le omissioni devono essere indicate con tre puntini fra parentesi quadre […].

Note e indicazioni bibliografiche:

Le note sono sempre a piè di pagina. Nel testo, il richiamo della nota è sempre in apice e va posto prima della punteggiatura, senza lasciare spazio alcuno con la parola o con la cifra.

Esempi:
1241, Unione Europa1. Ossia1, oppure1:

Nel citare libri, opuscoli, singoli saggi, articoli ecc., bisogna attenersi alle seguenti norme:

  • Nome e cognome dell’autore devono essere scritti al completo la prima volta, senza abbreviazioni.
  • In caso di curatore, nome e cognome devono essere seguiti da (a cura di) e da una virgola. Se gli autori o i curatori sono più di uno, i loro nomi e cognomi vanno separati da virgole.
  • Se gli autori sono più di tre, aggiungere et al. dopo il terzo autore o curatore citato. Evitare AA.VV. oppure Autori Vari e simili.
  • Il titolo completo dell’opera va in corsivo. Con Vol. 3 si indicherà il terzo volume di un’opera in più volumi, mentre in nessun caso andrà scritto volume 3, vol. 3 o 3° Vol. e simili.
  • Con 3 voll. si indicherà un’opera composta complessivamente di tre volumi. Se presente, indicare il Tomo con numerazione romana in maiuscolo.
  • L’eventuale indicazione di nome/i e cognome/i di prefatore/i o traduttore/i, se la notizia riveste impor- tanza nell’economia del testo, va dopo il titolo.
  • Verranno indicati, nell’ordine, la casa editrice, il luogo e l’anno di edizione. Tra il luogo di edizione e l’anno non va messa la virgola. Nel caso di assenza della casa editrice e/o del luogo di pubblicazione e/o dell’anno di pubblicazione, scrivere rispettivamente s.e., s.l., s.a.
  • Quando si citano opere edite non in Italia, il luogo di pubblicazione deve essere riportato come appare in originale nel testo citato (Paris, London, Berlin ecc.).
  • Il numero di pagina/e a cui eventualmente si fa riferimento deve essere preceduto da p. o pp., mai da pag. o pagg. e simili. Se il riferimento è a più pagine consecutive, separarle con un trattino, se non conse- cutive, con una virgola. Se si intende indicare genericamente più pagine seguenti, dopo la prima pagina cui ci si riferisce scrivere sg. (pp. 155 sg.), in nessun caso seguenti, seg., segg. o simili. L’indicazione numerica delle pagine deve sempre essere completa (pp. 355-359), mai abbreviata o semplificata (pp. 355-9 o pp. 355-59). In caso di assenza del numero di pagina/e nell’opera citata, scrivere s.n.p.
  • Nel caso di saggi o altri scritti contenuti in volume, indicare i numeri di pagina relativi.

Esempi:
a) Elena Martelli, Le città del Mediterraneo medievale, Vol. 2, Il Mulino, Bologna 2011, pp. 103 sg.
b) Luca Ferri, L’Italia e le sue trasformazioni sociali, Vol. 1, Dall’Unità alla Repubblica, Prefazione di Chiara Neri, Carocci, Roma 2003, pp. 89-104.
c) Chiara Neri, Luca Ferri (a cura di), Le regioni d’Italia, Vol. 2, Il Sud, Tomo I, pp. 172, 176-179.
d) ames Black, The Cold War in Europe, in Sarah White, George Grey, Anna Bright (a cura di), Global Conflicts of the Twentieth Century, Routledge, London 2008, pp. 212-229.

Citazioni di periodici, riviste e quotidiani

Oltre alle regole generali già previste per autore e titolo, si seguano le seguenti norme specifiche:

  • Il nome della testata deve essere inserito tra “ ” (virgolette basse), evitando l’uso di « », ‘ ’ o simili.
  • Se necessario, è possibile indicare l’anno della rivista solo in numeri romani, senza anteporre diciture come anno, a. o simili.
  • Il numero del fascicolo deve essere preceduto da n., evitando forme come numero, num., fasc. o n°.
  • Il mese o la data (per quotidiani/settimanali) vanno sempre riportati per esteso: es. settembre, 10 novembre. Evitare abbreviazioni come sett., 10 nov., 10/11.
  • L'anno di pubblicazione va riportato per esteso e senza abbreviazioni.
  • Se mancano data o anno, usare rispettivamente: s.d. (senza data), s.a. (senza anno).
  • I riferimenti alle pagine devono usare p. o pp.; mai pag., pagg., ecc.
  • In presenza di pseudonimi o di nomi abbreviati, se possibile, riportare il nome completo tra parentesi quadre. Es.: Vladimiro [Gianni Ricci].

Esempi
a) Laura Gentili, I sistemi fiscali del secondo dopoguerra, “Annali di economia italiana”, n. 1 2017, pp. 145-150.
b) Andrea Costa, Marta Luciani, I consumi culturali nelle città italiane del Novecento, “Ricerche storiche”, XX, n. 2 2005, pp. 201-230.
c) Pietro Marini, La riforma agraria e il voto contadino. Prima giornata, “Il Popolo”, 22 maggio 1951.
d) Euridice [Giulia Zanetti], Il centro-sinistra in crisi, “Politica democratica”, n. 4, ottobre 1962, pp. 95- 112.

Citazioni successive e formule ricorrenti

Quando si cita nuovamente un’opera già indicata in nota, è sufficiente riportare solo il cognome dell’autore o degli autori, eventuali diciture come (a cura di) ed et al., seguiti dal titolo abbreviato dell’opera, tre puntini sospensivi e la dicitura cit.. Non si devono utilizzare espressioni come op. cit. Se l’opera è suddivisa in più volumi, il volume di riferimento va sempre specificato dopo la dicitura … cit.

Esempi:
  • Alessandro Riva, La politica economica italiana nel secondo dopoguerra, Donzelli, Roma 1993, sarà poi citato come: Riva, La politica economica italiana… cit.
  • Giulia Fontana, Marco Galli (a cura di), Le istituzioni politiche italiane, Vol. 2, Il Mulino, Bologna 2014, verrà poi citato come: Fontana, Galli (a cura di), Le istituzioni politiche italiane… cit., Vol. 2.
  • Lucia Carli, Roberto Neri, Paolo Romano, L’Italia centro-settentrionale nel Novecento, Vol. 1, Carocci, Roma 2001, sarà successivamente: Carli, Neri, Romano, L’Italia centro-settentrionale… cit., Vol. 1.

Quando nella stessa nota o in note consecutive si citano più opere dello stesso autore o curatore, senza interruzioni da altre citazioni, si utilizzano le seguenti abbreviazioni (in tondo):

  • Id. → per autore o curatore maschile.
  • Ead. → per autrice o curatrice femminile, o per più autori/autrici.
  • Ibidem → per stessa opera e stessa/e pagina/e.
  • Ivi → per stessa opera ma pagina/e diversa/e.

Nel caso in cui più contributi siano contenuti nello stesso volume o nello stesso numero di una rivista, si usa ivi seguito dai numeri di pagina. Se invece si tratta di fascicoli diversi della stessa rivista, va specificato.

Esempi:
  • Marta Colombo, Strategie culturali del Novecento, in Federico Rinaldi (a cura di), L’Italia nella modernità, Laterza, Bari 2000, pp. 100-120, e Andrea Venturi, Cinema e propaganda politica, ivi, pp. 121-135.
  • Anna Lodi, Riforme fiscali e crescita economica, “Quaderni di economia pubblica”, n. 1 2011, pp. 45- 70, e Roberto Caruso, Le imposte dirette nella ricostruzione, ivi, pp. 71-95.
  • Anna Lodi, Riforme fiscali e crescita economica, “Quaderni di economia pubblica”, n. 1 2011, pp. 45- 70, e Silvia De Luca, La fiscalità nei territori coloniali, ivi, n. 2 2012, pp. 101-115. Eventuali riferimenti a note, nel testo o in nota, devono essere fatti scrivendo nota o note per esteso e con un preciso riferimento numerico (nota 5, note 6 e 7), mai tramite abbreviazioni, come n. o nn. e simili.
Indicazioni archivistiche

Alla prima citazione, il nome dell’archivio o del fondo archivistico va riportato per esteso, con l’indicazione della località e/o dell’ente conservatore (biblioteca, istituto, ecc.). Tra parentesi tonde si indicano eventuali sigle o abbreviazioni, da usare nelle citazioni successive.

Per archivi esteri, si mantengono la lingua originale e la denominazione esatta dell’ente o luogo.

Abbreviazioni da usare nei riferimenti archivistici:

• b./bb. = busta/e
• f./ff. = fascicolo/i
• sf./sff. = sottofascicolo/i
• ssf./ssff. = sotto-sottofascicolo/i
• c./cc. = carta/e
• doc./docc. = documento/i
• pos./poss. = posizione/i
• foglio/fogli = foglio/i
• n./nn. = numero/i

Si applicano le stesse regole già previste per monografie e riviste:

• Ibidem = stessa fonte e stessa posizione;
• Ivi = stessa fonte, ma posizione diversa.

I documenti archivistici (lettere, rapporti, ecc.) vanno riportati in tondo, non in corsivo.

Sigle

Le sigle si scrivono in maiuscolo non puntato (es. CEE, IRI, ACS). Alla prima occorrenza nel testo o in nota, il nome completo dell’ente o istituzione va riportato per esteso, con la sigla tra parentesi tonde, da usare poi nelle citazioni successive.

Questa norma vale per istituzioni, partiti, movimenti, archivi, raccolte documentarie, italiani e stranieri.

Lingue straniere

• Parole straniere di uso comune (es. film, leader) si scrivono in tondo e al singolare.
• Parole non comuni o difficilmente traducibili vanno in corsivo, con traduzione italiana tra parentesi tonde.
• Nomi di istituzioni, partiti, sindacati, ecc. si scrivono in tondo, senza corsivo.
• Nomi di giornali, riviste, periodici si scrivono in tondo e tra virgolette basse (“ ”). Se non di uso comune, vanno accompagnati da traduzione.

Esempi:
• pour cause, gender history, credo quia absurdum
• mamlakhtiyut (statalismo), kibush ha-‘avodah (la conquista del lavoro)
• Confédération Générale du Travail, United Nations, Deutsche Zentrumspartei
• “Le Figaro”, “The Washington Post”, “Trybuna Ludu” (Tribuna del Popolo)

Le citazioni in lingua (tra « ») in inglese, francese o latino non richiedono traduzione. Per tutte le altre lingue, è necessaria.

Web, e-book, risorse digitali

Quando si citano pagine web (siti, riviste online, biblioteche digitali, emeroteche ecc.), è consigliabile riportare il link completo, seguito tra parentesi quadre dall’indicazione [ultimo accesso: data]. Se rilevante, indicare anche il nome del sito da cui proviene il contenuto. Nel caso di e-book, è necessario specificarne il formato subito dopo l’anno di pubblicazione.

a) Claudio Martini, La Resistenza nel Nord Italia, “Storia e Memoria”, n. 1 2020: https://www.storiaememoria.it/articoli/resistenza_nord [ultimo accesso 5 marzo 2023].
b) Disponibile sul sito della Biblioteca digitale dell’Assemblea Costituente: https://www.costituente.biblioteca.it/documenti/atti_completi [ultimo accesso 12 gennaio 2024].
c) Paola Righi, Politica e comunicazione nell’era digitale, Il Mulino, Bologna 2021, e-book.

Bibliografia finale:

NON va mai inserita la bibliografia a fine testo, ferma restando la raccomandazione che tutti i titoli citati in nota siano completi di tutte le informazioni bibliografiche richieste. I titoli devono essere citati nelle note, completi dei relativi riferimenti bibliografici.

Codice Etico – Rivista “Universitas”

Premessa

Universitas. Rivista Online interdisciplinare adotta procedure di valutazione tra pari (peer review), secondo il sistema del double blind, al fine di garantire l’imparzialità della valutazione scientifica.

Tale sistema assicura che i revisori non conoscano l’identità degli autori e viceversa. Il presente Codice Etico si conforma alle linee guida del Committee on Publication Ethics (COPE), promuovendo un approccio etico e trasparente alla pubblicazione scientifica. Tutte le parti coinvolte nel processo editoriale (Direzione, Comitato Editoriale, Revisori e Autori) sono tenute al rispetto delle disposizioni qui indicate.

La Rivista adotta esclusivamente la modalità di pubblicazione ad accesso libero (Open Access) e si impegna a garantire la qualità scientifica, la trasparenza del dibattito accademico e il rispetto dell’integrità della ricerca.

1. Doveri degli Autori

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Errori e ritrattazioni
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2. Doveri dei Revisori (Peer Reviewers)

Qualifica e responsabilità

I revisori sono selezionati tra studiosi esperti del settore, con comprovate competenze scientifiche. Devono comunicare tempestivamente la propria indisponibilità qualora non siano in grado di svolgere la revisione in tempi congrui o per mancanza di adeguata competenza.

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I manoscritti sottoposti a revisione sono documenti riservati. Non devono essere diffusi o discussi senza autorizzazione esplicita della Direzione scientifica.

Obiettività
La valutazione deve essere condotta in modo obiettivo, evitando giudizi personali. Le osservazioni devono essere chiare, argomentate e costruttive.

Fonti e riferimenti
I revisori sono tenuti a segnalare omissioni bibliografiche rilevanti e similitudini sostanziali con altri testi pubblicati.

Conflitti di interesse
I revisori devono astenersi dalla valutazione in caso di conflitti di interesse derivanti da rapporti di collaborazione, concorrenza o relazioni personali con gli autori.

3. Doveri del Coordinatore del Comitato Editoriale

• Imparzialità: la valutazione dei contributi si basa esclusivamente sul merito scientifico.
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4. Doveri della Direzione Scientifica

La Direzione scientifica vigila sull’intero processo editoriale, assicurando che siano rispettati gli standard scientifici ed etici. In caso di dubbi sull’eticità della ricerca o del contenuto proposto, può richiedere chiarimenti e documentazione integrativa. La Direzione è responsabile dell’adozione di misure appropriate in caso di violazioni del Codice etico, tra cui la sospensione, la ritrattazione o la pubblicazione di errata corrige.

5. Trasparenza e dibattito scientifico

La Rivista promuove la trasparenza del dibattito scientifico, accogliendo contributi che rispondano o commentino articoli già pubblicati, sotto forma di note o lettere alla Direzione. Tali contributi saranno valutati con pari rigore scientifico.

6. Adesione al Codice Etico ANVUR

Tutti i membri della Direzione e del Comitato Editoriale si impegnano a rispettare le disposizioni del Codice Etico ANVUR, comprese le norme sulla dichiarazione di conflitti di interesse, l’appartenenza a organi di valutazione e la trasparenza delle affiliazioni accademiche.